ROMA Il 19 marzo si celebra il World Sleep Day, la Giornata mondiale del sonno. Dormire è probabilmente la cosa più naturale del mondo, un bisogno ancestrale. Tuttavia, per molti trascorrere una buona notte di sonno è quasi un’impresa. Specialmente ora che la pandemia
è entrata prepotentemente negli incubi di ogni italiano. “L’insonnia è una delle conseguenze della situazione che stiamo vivendo ormai da più di un anno. A causa della pandemia si è verificato un aumento del disturbo del sonno di circa il 40%”, afferma Eleonora Iacobelli, presidente Eurodap (Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico) e responsabile Trainer Bioequilibrium, che punta i riflettori su questa problematica in vista della Giornata Mondiale del Sonno che si celebra il prossimo 19 marzo. “Da una ricerca condotta da Bioequilibrium su quasi 843 persone è emerso che l’84% ritiene che la qualità del proprio sonno incida fortemente sul livello energetico giornaliero – dice Iacobelli -. Infatti,
l’83% riferisce di sentirsi stanco durante il giorno; il 75% di avere difficoltà a rilassarsi e il 63% di dormire meno di sette ore a notte”.
Metro – https://metronews.it/2021/03/16/insonnia-causa-covid-problema-cresciuto-del-40/